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I CONSUMATORI AMERICANI E LE ECONOMIE LOCALI DEI SINGOLI STATI SONO VITTIME DELLA CAMPAGNA PROTEZION

  • lu.pe
  • 19 mar 2015
  • Tempo di lettura: 7 min

Smentisce le insinuazioni di sussidio statale e le accuse di “rubare il traffico” in un libro bianco presentato da Delta, American e United

  • Evidenzia i benefici economici che il servizio Emirates apporta ai clienti americani, alle economie locali e regionali e a diversi business

  • Discute l’impatto del protezionismo selettivo che limita il trasporto aereo internazionale e i rapporti commerciali in una economia globale

Washington D.C., USA, 18 marzo 2015 – I consumatori americani, gli aeroporti internazionali, le economie locali e regionali, altri tipi di business saranno le assolute vittime della campagna di protezionismo che stanno portando avanti Delta, American e United Airlines, ha dichiarato il Presidente di Emirates Airline Sir Tim Clark, durante una conferenza stampa tenutasi ieri a Washington DC.

L’evento media è seguito ad alcune riunioni con funzionari al Dipartimento del Trasporto USA, al Dipartimento di Stato, al Dipartimento di Commercio, e al Consiglio Economico Nazionale, dove il Presidente Emirates ha presentato il punto di vista della compagnia sulla campagna di Delta, American e United.

“Tutto il dibattito su cosa costituisca un finanziamento statale, quale sia la giusta o ingiusta competizione sotto quali leggi… sono solo distrazioni dal problema reale – che sono le tre maggiori compagnie aeree statunitensi, che insieme ai partner delle loro Joint Venture (JV) già controllano circa i due terzi dei voli internazionali dagli USAi e vogliono limitare ulteriormente le opzioni nel trasporto aereo internazionale disponibili per i viaggiatori americani, per gli aeroporti, per le economie regionali e locali”, ha detto Sir Tim Clark.

“I clienti dovrebbero chiedere a Delta, American e United perché sono tra le più riccheii compagnie aeree del mondo ma non tra le migliori per servizio o prodottoiii”.

“Gli aeroporti, le assi del turismo, la camera del commercio e business, dovrebbero chiedere ai legislatori perché link aerei importanti e diretti internazionali – che sono così importanti per il business e critici per il turismo, dovrebbero essere limitati solo ad alcuni aeroporti serviti dalle tre grandi compagnie USA e dai loro partner con cui coordinano prezzi e capacità, protetti dall’immunità anti-trust.”

Insinuazioni nel libro bianco delle compagnie USA

Sir Tim ha dichiarato: “Le compagnie statunitensi hanno lavorato 2 anni, e chissà con quanti soldi degli azionisti, per assemblare la loro campagna e una serie di accuse che includono supposizioni false e illogiche. Abbiamo revisionato il documento e possiamo smentire tutte le accuse secondo cui Emirates avrebbe ricevuto dei sussidi statali. Ci vorrà tempo per assemblare la nostra contestazione punto per punto supportandola con dati provati finanziari e legali, cosa a cui stiamo già lavorando. In ogni caso contrasteremo oggi le principali accuse a Emirates.”

Accusa: Emirates ha beneficiato di un sussidio dal valore di 2,7 miliardi di dollari dal governo per sgravi sul carburante, e il governo ha anche dato ad Emirates 1,6 miliardi di dollari in lettere di credito:

  • La risposta di Emirates: non è affatto vero. Tutte le perdite accadute in Emirates come risultato di commerci di carburante avvenuti nel 2008/09 sono state ripagate completamente utilizzando il fondo contante della compagnia e non dal governo di Dubai. Le lettere di credito menzionate nel libro bianco infatti sono state offerte da Emirates ai nostri proprietari, ICS, per supportare i commerci di carburante, non il contrario.

Accusa: Emirates ha beneficiato di 2,3 miliardi di dollari in infrastrutture aeroportuali sin dal 2004, il che costituisce un “vantaggio” rispetto ai competitor

  • La risposta di Emirates: l’investimento nelle infrastrutture è a lungo termine. Il governo di Dubai ha fatto questi investimenti, come tutte le altre economie emergenti (come Cina, Singapore) avendo in mente benefici a lungo termine. Tasse aeroportuali più basse o esenzioni per il trasporto passeggeri non risultano né da un sussidio economico né un vantaggio perché tutte le compagnie che usano le infrastrutture dell’aeroporto Internazionale di Dubai ne beneficiano.

  • Emirates paga rate trasparenti e concorrenziali per l’aeroporto di Dubai, basate sul commercio e infatti più alte di altri grandi aeroporti simili come Kuala Lumpur (KUL).

Accusa: le compagnie del Golfo tolgono passeggeri e profitti a quelle statunitensi, forzando le compagnie USA a ridurre, terminare o sospendere servizi su rotte internazionali.

  • La risposta di Emirates: nonostante quello che alcune compagnie possano pensare, i passeggeri aerei non sono proprietà delle compagnie. Quello che Emirates sta facendo è competere nel mercato – non “prendiamo” o “rubiamo” passeggeri. Offriamo un grande prodotto ad un prezzo competitivo, il che affascina i clienti che scelgono di volare con noi. L’ossessione per le quote di mercato delle tre compagnie USA rendono evidente a cosa puntano realmente: non competizione, con mercati aperti o Cieli Aperti, ma quote di mercato completamente dirette dal governo.

  • Considerando che non c’è quasi nessuna sovrapposizione tra il network di rotte di Emirates e quello di Delta, American o United, questa campagna delle compagnie USA riguarda solo la loro volontà di proteggere i loro guadagni tratti da i partner della Joint venture. Ma perché il governo USA dovrebbe difendere gli interessi dei partner europei di queste tre compagnie statunitensi? Che interesse avrebbero gli USA a forzare i passeggeri a collegamenti sconvenienti verso Francoforte, Parigi, Amsterdam o Londra – e a privarli del diritto di scegliere rotte più efficienti con un servizio di livello superiore?

L’impatto economico positivo del servizio di Emirates negli USA

Emirates ha progressivamente, e sulla base di una domanda commerciale razionale, aumentato il peso dei suoi servizi negli USA. Da sette voli a settimana tra New York JFK e Dubai nel 2004, Emirates oggi detiene 84 voli a settimana da nove gateway statunitensi – Boston, Chicago, Dallas/Forth Worth, Houston, Los Angeles, New York, San Francisco, Seattle e Washington DC.

Il valore economico annuale stimato dei servizi di Emirates verso questi aeroporti e verso le regioni circostanti è di 2,8 miliardi di dollari.iv

I nostri voli trasportano I viaggiatori dagli USA verso 56 destinazioni in Africa (18 mete), Asia Pacifica (15 mete) e il Medio Oriente (13 mete) che non sono serviti da nessuna compagnia Americana, e lo facciamo con un solo cambio a Dubai.Il seat load factor a più dell’80% nel 2014 sui nostri voli negli USA dimostra che i clienti richiedono i servizi di Emirates.

C’è stata una crescita del 503% negli export degli USA verso gli EAU da quando Emirates ha inaugurato i servizi verso gli Stati Uniti nel 2004, e oggi gli Emirati sono il primo mercato per gli export USA nel Medio Oriente. I nostri voli tra gli USA e Dubai hanno trasportato oltre 470.000 tonnellate di merce di valore dal 2004.

Inoltre, i collegamenti aerei fondamentali che Emirates offre dagli Usa ai molti mercati in via di sviluppo che non sono serviti attualmente da altri operatori americani, facilitano il commercio estero e apre a nuovi mercati per gli esportatori USA, aiutando ulteriormente la crescita economica americana, il commercio e l’occupazione.

Protezionismo selettivo in una economia globale

Piuttosto che danneggiare gli interessi USA come insinua il libro bianco di Delta, American e United, i servizi di Emirates hanno ampliato la scelta per i consumatori, hanno riempito un gap nel mercato portando i viaggiatori verso destinazioni non servite dagli operatori americani, e hanno contribuito alle economie USA, al commercio e al turismo. Inoltre, Emirates offre anche un’alternativa competitiva e necessaria alle tre alleanze aeree con immunità anti-trust che gli permette di mantenere le tariffe alte in maniera ufficiale.

A gennaio, un documento indipendente pubblicato da economisti ed accademiciv statunitensi ha esaminato l’impatto dei competitors del golfo sul numero dei passeggeri e sulle tariffe degli operatori USA sui mercati di rotte internazionali e ha rivelato che “l’arrivo dei competitors del Golfo ha accelerato la crescita del mercato” sui volumi di traffico aereo tra gli USA e il Medio Oriente, e conclude nel rispetto degli altri mercati che “l’arrivo dei carrier del Golfo è risultata probabilmente in un mercato fondato su un equilibrio fondato di più sulla competitività che indica, su base globale, un guadagno netto per la società”.

Sir Tim Clark ha dichiarato: “Si può dire che i tre più grandi operatori degli Stati Uniti detengono una serie di vantaggi, compreso l’accesso immediato al mercato di aviazione più ampio al mondo, immunità anti-trust per i partner (JV), e tutela messe a disposizione dal Capitolo 11, vari tipi di supporto da stati uniti indipendenti ed esenzione dalle tasse. Potremmo creare una lista ed un dossier simile al libro bianco. Ma non è questo il punto della questione, che è la scelta del consumatore, e i benefici di collegamenti aerei internazionali diretti per i molti stakeholder statunitensi della coalizione Delta-American-United.

“Lo scorso anno un record di 75 milioni di visitatori internazionali sono arrivati negli USA, stimolando l’economia. L’obbiettivo del Presidente Obama è raggiungere i 100 milioni entro il 2021, ed Emirates è onorato di aiutare a renderlo realtà.”

“La legislazione “Open Sky” tra gli USA e gli EAU è stata un grande successo per i consumatori statunitensi, per il commercio e per tutta l’economia. Il governo Usa non dovrebbe avere alcuna ragione per bloccarli o per tornare indietro, solo per proteggere l’interesse di pochi e dei loro partner JV europei. Soprattutto non quando la restrizione o la negazione della scelta competitiva sulle rotte internazionali sarà un danno per i consumatori, e impatterà negativamente le molte migliaia di business e industrie statunitensi che contano su collegamenti aerei che siano efficienti e competitivi in un mercato globale.”

I. US DOT T-100 International Data (YTD Settembre-14). Le informazioni includono tutte le operazioni di Delta, United e American (operazioni regionali, operate come United Express, Delta Connection, American Eagle e Us Airways’ Express). I partner JV includono: Delta (Air Frnace/KLM, V-Australia, Alitalia, Virgin Atlantic), American (British Airways/Iberia, Qantas, JAL), United (Lufthansa, Swiss, Brussels, Austrian, Air Canada e ANA).

II. Airline Business 2014 World Airline Rankings (dati 2013) dimostrano che Delta è stata la compagnia aerea che ha guadagnato di più al mondo (10 miliardi di profitto netto incluso un guadagno unico di tasse di 8 miliardi di dollari), e United (profitto netto di 571 milioni di dollari) si è classificata tra le prime 10. American Airlines, dopo essere emersa dall’unione di US Airways nel 2013, ha riportato 4.2 miliardi di dollari in profitti annuali per il 2014.

III. Il sondaggio Skytrax 2014 per la miglior compagnia aerea del mondo – il più grande servizio di sondaggio online sui servizi aerei basato sull’opinione dei consumatori– ha visto Emirates al quarto posto, mentre Delta, United e American erano 49esima, 53esima e 89esima rispettivamente.

IV. Secondo studi sull’impatto economico di rispettivi aeroporti o regioni.

V.  “L’impatto della Competizione degli Operatori del Golfo sulle compagnie aeree USA” – Martin Dresner (University of Maryland), Cuneyt Eroglu (Northeastern University), Christian Hofer (University of Arkansas), Fabio Mendez and Kerry Tan (Loyola University Maryland).


 
 
 

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